Gesù annuncia che, nel giudizio finale, l’elemento determinante in line with l. a. salvezza non è il sacro, ma il profano. l. a. lista di cose point out da Gesù come decisive sono il mangiare, il bere, il vestire, l. a. salute, l’accoglienza agli stranieri, l. a. visita ai carcerati (Mt 25, 35-36). Nessuno dei temi presentati da Gesù si riferisce direttamente a tematiche religiose. Sono problemi che preoccupano qualsiasi essere umano, di qualsiasi fede; o anche se non ha una fede religiosa.“In Gesù di Nazareth non è l’uomo advert essere divinizzato e reso grande, ma è Dio advert essere umanizzato e reso piccolo, fragile, povero. Se vogliamo accostarci al Mistero divino, non c’è da andare in cielo ma da frequentare le favelas e le periferie del mondo: veri inferni in step with tanta umanità, ma dove Dio oggi abita.Determinante in step with los angeles salvezza non è tanto l. a. fede, quanto l’etica che ha il suo fondamento nella fede. Infatti, quelle che Gesù indica come decisive in step with il destino umano e los angeles stessa sua gloria, sono sei questioni molto terrene. I grandi temi del nostro “esame finale” sono il mangiare, il bere, il vestire, los angeles salute, l’accoglienza agli stranieri, l. a. visita ai carcerati (Mt 25, 35-36). Sono tutti verbi e sostantivi che attengono all’umano in cui Dio si rivela, ai rapporti ovvii di chi “ama il prossimo suo perché è se stesso”. los angeles salvezza quindi non si gioca sulla teologia o sul mondo del sacro, ma sul mondo profano. In definitiva ci si salva in keeping with il modo come ciascuno ha affrontato i problemi degli altri. Ci salva nell’eternità ciò che noi abbiamo fatto nel pace in keeping with los angeles salvezza degli altri. Questo vuol dire che abbiamo bisogno di un cristianesimo come movimento “non religioso”, non chiuso cioè in pratiche di culto verso Dio come con un Essere, il più alto, il più potente, il migliore che si possa pensare, bensì come una nuova vita inconcepibile in line with il mondo, in un “esserci in line with gli altri”, partecipando così all’essere di Gesù.” (dall’Introduzione di p. Felice Scalia)